Cure prenatali invasive che ATTRAVERSANO IL CORPO FETALE/Analgesia e Curarizzazione
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LE CURE PRENATALI: TECNICHE UTILIZZATE E RISULTATI OTTENUTI
A. Cure prenatali invasive ECOGUIDATE
Per le condizioni in cui bisogna apportare cure prenatali invasive attraversando il corpo del feto, il momento importante che precede l’atto terapeutico è l’analgesia del feto nel punto di passaggio dell’ago in addome o in torace. L’analgesia fetale è acquisizione ormai matura di tutta la medicina fetale nel mondo ed è, insieme alla curarizzazione fetale, patrimonio di approccio terapeutico al feto in condizioni di gravi patologie. La prima (analgesia) utilizza quantità di farmaci che possano non fare avvertire dolore al feto durante la procedura. La seconda (curarizzazione) consiste nell’iniettare al feto, sotto guida ecografica, nella natica o nella coscia o direttamente nel cordone, un farmaco che blocchi il suo eccessivo movimento che renderebbe la procedura eccessivamente pericolosa.
In diverse situazioni, infatti, la motilità del feto o la prensione dell’ago da parte dello stesso, rappresentano fattori limitanti o addirittura pericolosi per il feto stesso poiché impediscono l’esecuzione della procedura. L’utilizzo di questi farmaci (di cui è conosciuta la sicurezza farmacologica), e il loro uso in quantità proporzionate al peso fetale stimato, permette di ovviare al problema. Analgesia e curarizzazione sono atti terapeutici che permettono alle cure prenatali applicate al bambino, di essere fattibili, più efficaci e clinicamente adeguate.
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