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Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli e Fondazione il Cuore in una Goccia: un modello di medicina condivisa

Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli e Fondazione il Cuore in una Goccia: un modello di medicina condivisa

L’Hospice Perinatale – Centro per le cure Palliative Prenatali – Santa Madre Teresa di Calcutta, continua la sua attività scientifica, etica e testimoniale accompagnata dalla Fondazione “Il Cuore in una Goccia- Onlus” le cui famiglie si adoperano per aiutare altre famiglie che si trovano dinanzi ad una diagnosi prenatale infausta.

Una collaborazione, quella tra l’Hospice Perinatale del Gemelli e la Fondazione,  volta a integrare l’eccellenza medica del team interdisciplinare che opera nell’Hospice del Policlinico (ginecologi, ecografisti, neonatologi, ostetriche, cardiologi, psicoterapeuti ed altri esperti di terapie pre e perinatali), e il supporto “familiare”, psicologico, affettivo e spirituale che caratterizza l’opera del Cuore in una Goccia.

Lo scopo è quello di condividere il momento della diagnosi, superare la paura, lo scoraggiamento, avere accanto l’assistenza di chi conosce e ha vissuto l’esperienza di una diagnosi prenatale patologica; sostenere quelle famiglie che hanno optato per una scelta di accoglienza della vita nascente con tutte le sue fragilità. Una scelta che, anche nelle ipotesi più drammatiche,  permette di dare pieno compimento ad un progetto genitoriale che trova, nel desiderio di far nascere e prendersi cura  del proprio figlio, la sua naturale essenza.

L’Hospice Perinatale, in questo contesto, rappresenta la scienza che si fa servizio, senza abdicare “laicamente” alle ragioni della ragione che non impediscono di contaminare la scienza con il servizio e la tenerezza.

L’impatto culturale che questo tipo di scienza prenatale sta avendo è di grande rilevanza e si evince:

  1. dalle numerose richieste di relazioni e convegni dove i medici del Day Hospital e dell’Hospice vengono richiesti;
  2. dall’inserimento dell’Hospice Perinatale nel documento sulle cure palliative dell’Istituto Superiore di Sanità;
  3. da una proposta di legge regionale che un gruppo di famiglie di Napoli e un gruppo di Deputati regionali stanno avviando per il riconoscimento dell’accompagnamento e del Comfort Care negli Ospedali italiani;
  4. dall’invito da parte della Società Italiana di Cure Palliative fatto alla Fondazione “Il Cuore in una Goccia – Onlus” e all’Hospice Perinatale del Gemelli di iscriversi e essere parte attiva della stessa;
  5. dalla richiesta di attivazione e di supporto per la creazione di un Hospice Perinatale a Loreto e a San Giovanni Rotondo.
L’impegno per la diffusione dell’Hospice Perinatale, di cui il Policlinico Gemelli rappresenta il modello in Italia, passa, in primis, attraverso un percorso culturale incentrato sul valore della vita e dell’essere umano, considerato tale fin dal suo concepimento. Da qui un lavoro instancabile, da parte del Professor Giuseppe  Noia, direttore dell’Hospice del Policlinico Gemelli, di partecipazione a conferenze, convegni ed eventi per far conoscere i progressi fatti nel campo delle cure prenatali e far passare questo messaggio di accoglienza della vita, di fiducia nella scienza e nelle sue possibilità e, allo stesso tempo, di fiducia nell’uomo, affinché riscopra i valori fondanti  della sua umanità. Un lavoro anche di interazione con i media per portare alla luce una realtà drammatica, quella legata alla diagnosi patologica, all’aborto, alla sofferenza di famiglie che combattono per la vita dei loro figli e che sbattono contro il muro creato dalla dilagante cultura abortiva.
Occorre aggiungere che l’Hospice Perinatale non va inteso solo come luogo di accoglienza di bambini segnati da terminalità ma, oggi più che mai, come centro di rifermento per la cura e lo studio delle patologie prenatali.

La relazione semestrale sul lavoro dell’Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli, con le tante casistiche trattate,  è esemplificativa in questo senso: sono stati seguiti 24 casi, di cui,  gli ultimi 4 (bambini ancora non nati), riguardano 2 casi di Sindrome di Down, un caso di Sindrome Polimalformativa e un caso di Spina Bifida che, dopo la consulenza ricevuta, verrà sottoposto a intervento specialistico in Svizzera.

Questi numeri sono indicativi di un bisogno forte di centri di riferimento, come quello del Gemelli che, nel porsi in sinergia con realtà associazionistiche come quella del Cuore in una Goccia, stanno contribuendo alla costruzione di un percorso “alternativo”, reale e concreto, che faccia considerare, quanto prima, “superato”, quello dell’interruzione di gravidanza, finora ritenuto quasi obbligatorio.

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