Gesù che divide
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Come molti di voi ormai sapranno, la nostra Fondazione, essendo di ispirazione cattolica, spesso propone spunti di riflessione sui temi della fede e della cristianità; abbiamo, quindi, pensato di condividere con voi un dono che ci è stato fatto, un testamento spirituale; quello di una persona che ha dedicato un’intera vita alla diffusione della parola di Dio. Parliamo di Don Alfredo Ferlaino, arciprete di Nocera Terinese, dove per 60 anni ha esercitato il suo apostolato presso la Chiesa di San Giovanni Battista in paese.
Si tratta di una raccolta di pensieri, appunti, meditazioni che servivano come preparazione alle omelie. Grazie alla sua famiglia, che li ha conservati e li ha messi a disposizione del Cuore in una Goccia, questi preziosi scritti potranno continuare ad essere strumento di diffusione del messaggio cristiano.
Una scrittura, quella di Don Alfredo, meticolosa, in cui la conoscenza teologica si accompagna, spesso, a considerazioni e parallelismi culturali più vasti, ma sempre finalizzati a coinvolgere i fedeli nell’omelia, accostando la realtà del periodo storico che stava vivendo, ai fatti narrati nei vangeli, e traducendoli in un linguaggio semplice che potesse arrivare a tutti; un’opera, la sua, frutto dell’amore per Cristo e del desiderio di dare compimento alla sua vocazione, diffondendone la Parola e mettendosi al servizio degli altri.
Lc 12,49-53
La fedeltà al servizio di Dio, da parte dei cristiani, non assicura una vita comoda e tranquilla, ma comporta spesso incomprensione, lotta, persecuzione e divisione anche in famiglia. Ma, nonostante questo, i cristiani sono tenuti a rendere testimonianza coraggiosa e aperta alla loro fede, senza paura e viltà.
Ci sono uomini, nel mondo, che per stare in pace sacrificano non solo i loro diritti ma anche i loro doveri. Pensate a Don Abbondio che, per vivere in pace, non sposa Renzo e Lucia, com’era suo dovere.
Gesù, invece, nel Vangelo ci dice: “non son venuto a portare la pace (questo tipo di pace) ma la divisione e la guerra (del bene contro il male, della virtù contro il vizio); Guerra dello spirito contro la carne, della giustizia contro l’iniquità, … della verità contro l’errore, della luce contro le tenebre. Il cristiano è un soldato, sempre sul piede di guerra; vince la guerra se è coraggioso. Il Vangelo è entrato nel mondo non come un sonnifero, come un calmante ... Se predica la pace, predica pure la guerra del bene contro il male. Il Vangelo non è per i paurosi, non è per gli amanti della vita facile e comoda, per i servitori del compromesso…, il Vangelo è scuola di eroismo …
Gesù afferma che il trattamento riservato nel mondo ai suoi seguaci sarà sempre come il suo … il vecchio Simeone ha chiamato Gesù: “Segno di contraddizione”.
Il Vangelo oggi ci rivolge un severo richiamo alla fermezza di vita. Non paura, non viltà, non egoismo nella difesa dei diritti di Dio e del prossimo, ma fermezza e coraggio, anche a costo di subire persecuzione. Bisogna vivere integralmente la vita cristiana, senza tentennamenti e compromessi, a costo pure di andare contro corrente.
Per quanto amara e ingrata possa apparirci, questa è l’unica via che dobbiamo percorrere, se vogliamo giungere alla gloria. Cristo, nel vangelo, ci sprona ad essere forti … in un mondo, dominato dal peccato e dal male, non può e non deve mancare la voce dei cristiani, che si leva a condannare il male, l’ingiustizia, la violenza ecc. e ad indicare la vita eterna come l’unico e vero destino, che fa felice l’uomo.