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Santa Pasqua: primavera dei cristiani

Santa Pasqua: primavera dei cristiani

 

Le riflessioni di Don Alfredo Ferlaino sulla Santa Pasqua.


 
LA PASQUA DELLA NATURA.
Per tutto l’inverno la natura dorme, coperta di neve: gli alberi scheletriti alzano i rami al cielo, il sole si nasconde dietro dense cortine di nubi, la pioggia battente cade sulla terra.
Ma ecco che, dopo mesi di attesa, la natura si sveglia, la primavera esplode ed esulta: spuntano i primi fili d’erba, speranza di pane, gli alberi si coprono di gemme, i fiori diffondono i loro profumi, il sole splende in cielo, gli uccelli cantano sui rami e sui tetti …
È la vita che ritorna, è la Pasqua della natura: passaggio dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia. È primavera! (“… Primavera d’intorno brilla nell’aria, e per li campi esulta …”, “Il passero solitario” di G. Leopardi).
 
LA PASQUA DI UN POPOLO. (Il popolo d’Israele schiavo in Egitto).
Da centinaia d’anni, sotto la sferza degli aguzzini, il popolo d’Israele va seminando le sue lacrime con gli occhi rivolti al cielo e continuamente geme: “Vieni, Signore, a liberarci!” Mostraci la tua misericordia e donaci la tua salvezza!”. Ed ecco che il Signore, mosso a compassione, chiama Mosè e gli dice: “Ho udito il grido del mio popolo, ho visto la sua miseria e le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e condurlo verso un paese bello e spazioso, dove scorre latte e miele”. Guidato da Mosè e protetto da Dio con braccio forte e disteso, questo popolo, attraverso il Mar Rosso, passa dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. Un popolo di schiavi diventa il popolo di Dio, una nazione Santa.
È la Pasqua degli Ebrei. Ogni anno essi celebrano, con grande solennità ed esultanza, questa “festa del passaggio”, questo intervento liberatore di Dio.
 
LA PASQUA DEL SIGNORE. Sulla terra non c’è solo un popolo schiavo, ma c’è tutta l’umanità schiava del peccato e delle forze del male. Ed ecco che il Figlio di Dio, nostro Redentore, scende sulla terra e si offre vittima di espiazione per i nostri peccati. Il Padre scarica su di Lui i nostri peccati ed Egli li inchioda sulla croce, li lava con il suo sangue. Cristo, disprezzato e reietto dagli uomini, percosso e umiliato, trafitto dai nostri delitti, schiacciato dalle nostre iniquità, come agnello mansueto condotto al macello, incespica sulle soglie della morte e cade… La sua vita finisce in una tomba! Ma la sua tomba diventa culla di vita. Il Gigante addormentato si sveglia e spezza le catene della morte! “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”, esclama S. Paolo (1 Cor. 15,55). E la Sequenza di Pasqua dice: “Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via? (Ho visto) la tomba di Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto!”. È la Pasqua del Signore: Cristo passa dalla morte alla vita.
 
LA PASQUA NOSTRA. Attraverso l’acqua del battesimo, che rappresenta il nostro Mar Rosso, siamo usciti dalla schiavitù e passati dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce. Nell’acqua del battesimo sono annegati e seppelliti i nostri peccati, come nelle acque del Mar Rosso sono annegati e seppelliti gli Egiziani, e siamo usciti cambiati e trasformati, purificati e rinnovati, risorti e vivi.Da morti che eravamo per i peccati, Dio ci ha fatto rivivere con Cristo”, dice S. Paolo (Ef. 2,5). “Un tempo eravate tenebra (o Efesini), ora siete luce nel Signore. Comportatevi, perciò, come i figli della luce” (Ef. 5,8). …
Cristo ci ha guariti con le sue piaghe, ci ha giustificati; e allora, in noi tutto deve essere sano e giusto, tutto luminoso, tutto risorto e vivo. In noi devono essere puri e luminosi i pensieri, puri e luminosi gli affetti, puri e luminosi gli atti, pura e luminosa la condotta, pura e luminosa la vita.
La Pasqua del Signore deve penetrare profondamente nella nostra vita, dalla testa ai piedi, e deve portarvi una ventata di primavera. È questo l’augurio più bello che io possa rivolgervi oggi:
 
Buona Pasqua a tutti!

 

 

Gocce di fede
a cura di Angela Bozzo
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